COME SOSTENERE LE PERSONE NEURODIVERGENTI E DI GENERE CREATIVO

Per supportare le persone neurodivergenti di genere creativo è fondamentale lavorare sui nostri stereotipi e pregiudizi, per riconoscerli e scardinarli dalla nostra pratica professionale.

Questo ci permette di usare un linguaggio ampio e rispettoso della persona che abbiamo davanti, aiutandoci ad uscire dalla visione etero cis normativa e neurotipica imposta dalla nostra società.

 

1. Formazione per Professionist*: Rompere Stereotipi e Prevenire Pregiudizi

La formazione adeguata de* professionist* è fondamentale nel supporto alle persone neurodivergenti e di genere creativo. Questa formazione dovrebbe approfondire le esperienze delle persone neurodivergenti e le sfaccettature delle identità di genere, evitando di cadere in stereotipi e pregiudizi dannosi. Solo attraverso la conoscenza e la sensibilizzazione è possibile evitare di sminuire le identità delle persone e attribuire in modo errato le differenze di genere alla neurodivergenza o viceversa.

E’ importante che l* professionist* abbraccino un approccio affermativo e il paradigma della neurodiversità.

2. L’approccio affermativo: uscire dal pregiudizio etero-cis-normativo

L’approccio affermativo è caratterizzato da una attenzione nei confronti dei bisogni specifici della comunità queer, evitando qualsiasi complicità con una visione eterosessista e cis-normativa. In questo contesto, si adotta un linguaggio il più possibile ampio, sfuggendo al binarismo di genere.

Nell’approccio affermativo, non si presume che la persona in questione sia eterosessuale, cisgender o neurotipica. Il linguaggio e le parole utilizzate sono il più ampie possibile, considerando la tendenza della lingua italiana a essere binaria. Data questa caratteristica intrinseca della lingua, diventa talvolta necessario trovare modi alternativi per comunicare. Ad esempio, anziché chiedere “hai un/una fidanzato/a?”, si può domandare: “In questo momento della tua vita è presente una o più persone importanti per te?” oppure “Sei coinvolt* in qualche relazione significativa in questo momento?”.

Questo approccio mira a creare un ambiente in cui le persone possono sentirsi più a loro agio, evitando categorizzazioni binarie ed etero-cis-normative. È sempre importante chiedere i pronomi con cui rivolgersi alla persona per evitare di dare per scontato il genere di appartenenza basandosi sull’aspetto esteriore.

Infine è fondamentale che l* professionista abbia ricevuto una formazione specifica, sia in dialogo e in ascolto con la comunità queer e neurodivergente e sia consapevole dei propri pregiudizi in merito all’identità di genere, alle relazioni e alle neurodivergenze. Solo così sarà in grado di offrire un supporto efficace alle persone neurodivergenti e di genere creativo.

3. Il Paradigma della Neurodiversità: Celebrare Differenze e Bisogni Individuali

Abbracciare il paradigma della neurodiversità ha un ruolo di fondamentale importanza nel fornire supporto alle persone neurodivergenti e di genere creativo.  È importante comprendere che le persone neurodivergenti hanno una piena consapevolezza di sé stesse e che le loro emozioni e percezioni sono altrettanto legittime e valide quanto quelle di qualsiasi altra persona. Molto spesso l’identità di genere creativa in persone neurodivergenti è invalidata perché viene interpretata come una conseguenza della difficoltà a comprendere le norme sociali neurotipiche. In altre parole è come se l’identità  di genere creativo dipendesse dall’errata interpretazione delle norme imposte dalla società neurotipica e non dal sentire profondo della persona. 

4. Ascolto e Validazione dell'Esperienza di Genere

L’ascolto attivo e la validazione delle esperienze di genere sono elementi fondamentali nel sostegno alle persone di genere creativo. Creare spazi sicuri in cui le persone in crescita (neurodivergenti e non) possano esprimere se stesse senza timore di giudizio è cruciale per il loro benessere psicologico. 

5. Conclusioni

In conclusione, il sostegno alle persone neurodivergenti e  di genere creativo richiede un approccio informato ed empatico. La formazione de* professionist*, l’adozione di un approccio affermativo e  del paradigma della neurodiversità, l’ascolto attivo e la validazione delle esperienze di genere sono elementi chiave per creare ambienti inclusivi e rispettosi. Solo attraverso un impegno collettivo e consapevole possiamo garantire che ciascun* possa vivere autenticamente e sentirsi valorizzati* nella propria identità e nella propria esperienza.

Alessandra Biancardi – psicologa

Chiara Castellini – educatorƏ autisticƏ e ADHD

Silvia De Vincenzi –  medico neuropsichiatra infantile

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