Difendere i diritti dell’infanzia e adolescenza trans* significa anche fare chiarezza

Mentre migliaia di bambine e bambini palestinesi muoiono sotto le bombe a Gaza, il nostro governo sceglie di concentrare le proprie forze non sulla tutela dell’infanzia, ma sulla restrizione dei suoi diritti. In poche settimane, le politiche anti-trans e anti-gender stanno prendendo forma con una stretta che colpisce duramente la salute e il benessere delle persone più giovani: disegni di legge per vietare l’accesso ai percorsi di affermazione di genere medicalizzati per minorenni e per bloccare le carriere alias in tutte le scuole. Oltre a questo, il governo si sta spendendo per l’impedimento, sempre nella scuola, alla possibilità di inserire l’educazione sessuale e affettiva alla non violenza, alla parità di e dei generi e al rispetto delle differenze nei programmi di studio. 

A questo proposito, è importante ribadire che le proposte del governo sono disegni di legge (DdL), non decreti legge, e quindi devono essere sottoposte a un certo iter per poter essere operative. Dopo le audizioni in Commissione alla Camera, il testo viene votato in Aula e, se approvato, passa al Senato. Ogni modifica comporta un nuovo passaggio tra le due Camere finché il testo non viene approvato in forma identica. A quel punto, il Presidente della Repubblica lo firma e lo promulga, rendendolo operativo.

GenderLens, quando questi progetti politici sono stati pubblicati, ha da subito contattato con avvocature e giurist per il loro esame, così da valutarne la costituzionalità e che tali DdL siano rispettosi dei diritti sanciti nella Convenzione ONU, che l’Italia ha ratificato. 

Stiamo inoltre cercando, anche attraverso la collaborazione con altre associazioni che operano sia sul piano nazionale sia su quello europeo, di creare un percorso di resistenza comune, che tenga conto di reti e percorsi già collaudati per fare appello al diritto internazionale, in particolare, il diritto per l’infanzia.

La situazione legata ai disegni di legge presenta una complessità che va sgranata con attenzione e calma, per comprenderla appieno e individuare come agire in modo efficace e in completa sicurezza a tutela delle giovani persone trans e di genere creativo (e delle loro famiglie), attaccate con violenza da queste ultime proposte legislative. Per quanto ci riguarda, ogni passo e ogni decisione saranno ispirati dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la quale indica che la priorità deve essere sempre il rispetto dei diritti di bambin e adolescenti, comprese quell trans e di genere creativo.

Crediamo sia importante in questo momento, che le associazioni continuino a lavorare in maniera coordinata nella consapevolezzza che quello che sta accadendo è un attacco grave e ingiustificato non solo verso le persone trans e di genere creativo (tutte), ma verso le intere strutture democratiche, come la scuola pubblica, e principi costituzionali che dovrebbero essere inattaccabili, come il diritto alla salute. 

Continueremo ad agire riconoscendo la gravità e la rilevanza di questi sviluppi, e privilegiando spiegazioni chiare, accurate e il più possibile slegate da gridati  sensazionalismi che, invece di informare e motivare le persone lettrici all’azione,  possono produrre come effetto quello di spaventare e di generare un senso di impotenza e di affaticamento.

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