Nuovo studio sui bloccanti della pubertà

Di seguito riportiamo un riassunto dello studio originale, che è possibile consultare a questo indirizzo.

Bloccanti della pubertà, nella scala di crescita Tanner 2/3, associati ai benefici psicosociali nelle giovani persone transgender e di genere diverso al momento della valutazione dell’idoneità per la somministrazione del trattamento ormonale.

Autor*: Kerry McGregor, John L. McKenna, Coleen R. Williams, Ellis P. Barrera, Elisabeth R. Boskey JOURNAL OF ADOLESCENT HEALTH – Published: December 12, 2023

Scopo dello studio
Confrontare il funzionamento psicosociale al momento della valutazione dell’idoneità per la somministrazione del trattamento ormonale per giovani transgender e di genere diverso (TGD) che hanno ricevuto i bloccanti per prevenire una pubertà non affermativa rispetto alle persone coetanee che non li hanno ricevuti.

Discussione
Questo studio cerca di comprendere meglio il ruolo dei bloccanti nella pubertà negli esiti della salute mentale di giovani transgender e di genere diverso (TGD). Molti studi precedenti hanno dimostrato l’impatto positivo nell’uso dei bloccanti per questa fascia di popolazione, mentre questa ricerca, in particolare, ha cercato di analizzare gli esiti psicosociali in giovani adolescenti che hanno ricevuto i bloccanti negli stadi di crescita, Tanner 2/3, al momento della valutazione dell’idoneità del trattamento ormonale. La somministrazione di un bloccante della pubertà, in questo momento dell’adolescenza, può consentire a giovani persone di genere diverso (TGD) di evitare in larga misura lo sviluppo di ansia, depressione, stress, problemi in totale, difficoltà internalizzanti e ideazione suicidaria rispetto a persone coetanee che hanno vissuto pubertà non affermative

Implicazioni e contributo
I bloccanti per le giovani persone transgender e di genere diverso (TGD) sono stati associati a migliori risultati in termini di salute mentale, ma si sa poco sulle specifiche associazioni benefiche dei bloccanti iniziati nelle prime fasi della pubertà. Questa analisi retrospettiva di coorte dimostra che assumere i bloccanti negli stadi di Tanner 2/3 è associato a risultati psicosociali significativamente migliori per queste giovani persone (TGD) rispetto a quelle che non hanno ricevuto questo intervento al momento della valutazione della disponibilità ormonale.

Conclusioni
Questa ricerca dimostra che nel momento in cui, le giovani persone transgender e di genere diverso (TGD) che hanno avuto accesso ai bloccanti della pubertà, durante gli stadi di crescita 2/3 della scala Tanner, quando iniziano la terapia ormonale sostitutiva (TOS) riferiscono un funzionamento psicosociale significativamente migliore rispetto a coloro che non hanno avuto accesso a questo trattamento. Infatti è stata riferita una riduzione significativa di ansia, depressione, stress, problemi in totale e difficoltà di interiorizzazione. Questi risultati supportano l’evidenza che una pubertà non affermativa può comportare un significativo funzionamento psicosociale negativo in adolescenti transgender e di genere diverso (TGD), sottolineando l’importanza del supporto familiare e di interventi precoci di affermazione del genere, laddove necessario. Questi dati evidenziano, quanto l’accesso a cure mediche per l’affermazione di genere, possano essere essenziali per il benessere emotivo e il funzionamento psicosociale nelle giovani persone di genere diverso (TGD), essendo in grado di offrire una solida protezione contro gli esiti negativi della salute mentale per questa vulnerabile popolazione.

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Un pensiero su “Nuovo studio sui bloccanti della pubertà

  1. Aimé non basta questo per fermare l’attacco che ha messo in atto la destra,come se fossimo dei genitori irresponsabili che mettono a repentaglio la salute de* figl*

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