La felicità di una famiglia.
Il Tribunale di Lucca ha autorizzato la rettifica di genere allo stato civile grazie all’attività dell’avvocato a cui i genitori di una giovane ragazzina trans quindicenne si erano rivolti, iniziando così il percorso giudiziario imposto dalla legge del 1982.
Questo successo sancisce il diritto di ottenere documenti d’identità corrispondenti alla propria vera identità ed espressione di genere e di veder riconosciuto, anche giuridicamente, il genere di elezione, il cambiamento del nome e dei documenti anche, come in questo caso, ad una giovanissima ragazza trans, cioè una persona che non si riconosce nel genere assegnato alla nascita in base al sesso biologico.
Queste le parole dei genitori della minorenne interessata:
In Italia ci sono poche e spesso scorrette informazioni rispetto alla realtà della varianza di genere in infanzia e adolescenza. Il vuoto politico e legislativo è più che mai evidente. Per far valere i diritti delle proprie figlie o figli trans queste famiglie devono rivolgersi all’autorità giudiziaria, sperando di ottenere, come nel caso della ragazzina di Lucca, sentenze favorevoli che possono contribuire, per fortuna, a fare da apripista per altre istanze di rettifica anagrafica di genere per giovani persone trans.
La famiglia di Lucca fa parte di GenderLens.
“GenderLens, associazione di famiglie con figlie/i con varianza di genere, condivide la felicità di questa famiglia e ribadisce l’importanza di fare rete tra le tante famiglie che vivono questa esperienza, perché il supporto, la conoscenza e la corretta formazione sono gli attrezzi necessari per far conoscere questa realtà che richiede e necessita di vedere riconosciuti diritti e dignità.
GenderLens prende atto con soddisfazione che un’altra sentenza positiva è arrivata dai tribunali a colmare il pesante divario legislativo presente nelle istituzioni.
Rispetto ad altri paesi in Italia manca il diritto di poter autoaffermare il proprio genere, con consenso informato, cioè senza dover ottenere diagnosi mediche e passare poi da tribunali vincolati a tali certificazioni, perché la varianza di genere o l’essere trans non è una malattia (O.M.S. 2018) ma una sana espressione delle tante possibilità del genere umano(cit.).”
L’avvocato Alexander Schuster di Trento sta seguendo d’intesa con GenderLens diversi procedimenti per garantire il riconoscimento giuridico dell’identità anche a minorenni, procedimenti che, tuttavia, si preferisce tenere lontani il più possibile dai riflettori mediatici.
“La legge del 1982, pur con tutte le sue mancanze, non ha imposto il requisito della maggiore età. La scienza medica ha dato ragione alla scelta che il Parlamento allora fece, perché oggi è appurato che l’identità di genere si forma già nella fase preadolescenziale e che il benessere della persona va tutelato sin dall’emergere della consapevolezza di sé.
Ad oggi ho trovato giudici molto sensibili, anche rispetto all’esigenza di contenere i tempi della procedura, con tempi anche inferiori ai cinque mesi. D’altra parte, vista l’attenzione che l’età impone, i tribunali hanno quasi sempre a disposizione ampia documentazione.
In questo periodo ho ottenuto diverse sentenze di riattribuzione del genere per minorenni dai quattordici anni in poi, anche con autorizzazione ad eventuali operazioni. È opportuno chiarire che tali autorizzazioni giudiziali non conferiscono una pretesa certa a conseguire operazioni chirurgiche. Infatti, spetta poi comunque all’équipe medica il compito e laresponsabilità di verificare la sussistenza delle condizioni mediche per procedere ad eventuali interventi.”
Si segnalano le seguenti linee guida per una corretta narrazione attinente alla realtà della varianza di genere: https://www.genderlens.org/linguaggiomedia/
Un pensiero su “Lucca, autorizzata la rettifica anagrafica di genere”