Perché volete che i nostri bambini vivano male a scuola?

Lettera aperta Agedo e GenderLens

In merito alle polemiche che stanno suscitando le linee guida diffuse
dall’ufficio regionale scolastico del Lazio e al corso di formazione, diffondiamo la lettera aperta delle associazioni Agedo e Genderlens, inviata ai giornalisti.

Perché volete che i nostri bambini e i nostri ragazzi adolescenti vivano male a scuola?

La domanda sorge spontanea ad ascoltare il profluvio di parole fuori controllo ed astiose che si leggono contro l’Ufficio Scolastico del Lazio (e non solo) reo di aver trasmesso alle scuole un semplice documento LINEE GUIDA PER LA SCUOLA: strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere redatto da una struttura di eccellenza quale il  SERVIZIO PER L’ADEGUAMENTO TRA IDENTITÀ FISICA E IDENTITÀ PSICHICA (SAIFIP) dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini e accompagnato dalla predisposizione di un Corso di formazione per il personale della scuola.

Si tratta di un documento snello, ricchissimo di bibliografia scientifica, che spiega la “varianza di genere” , come “ ...l’esperienza di quei minori che non si sentono a loro agio nel genere assegnato alla nascita sulla base del loro sesso biologico…  e quali sono le prassi ottimali per garantire loro un percorso scolastico sereno evitando fenomeni di bullismo ed esclusione che hanno spesso conseguenze nefaste e li isolano dal gruppo.

..Nella maggior parte dei casi, i comportamenti di questi bambini sono da considerarsi semplicemente come la naturale espressione della variabilità umana, che andrebbe pertanto accolta come una risorsa e non come un problema. .
Saifip
Servizio per l'adeguamento tra identità fisica e identità psichica

 

Nel documento viene ricordato come i giovani transgender presentino una maggiore vulnerabilità psicopatologica e  abbiano una probabilità più alta di sviluppare … depressione e ansia, .. rifiuto del corpo, autolesionismo e ideazione suicidaria, abuso di sostanze, Disturbi del Comportamento alimentare  e che la sofferenza é legata principalmente a fattori sociali, come lo stigma, la transfobia, i pregiudizi, le discriminazioni, nonché scarse relazioni con il gruppo dei pari e gli atti di bullismo. La conclusione,  é lapidaria ”... il benessere psicologico delle persone transgender sia inversamente correlato all’intensità dell’intolleranza sociale percepita...Diventa prioritario ed indispensabile accogliere e riconoscere il loro vissuto, mettendo in atto strategie inclusive e di prevenzione di discriminazione omotransfobica e di atti di bullismo..”.

Questo é lo scopo che si é prefisso meritoriamente l’ Ufficio Scolastico Regionale del Lazio con il supporto scientifico di Saifip e la nostra interlocuzione e noi li ringraziamo di cuore per la  presa in carico, per loro correttezza umana e tecnica e soprattutto per non aver fatto finta di niente visto che “…negli ultimi anni si è assistito ad un aumento considerevole di prese in carico di bambini e adolescenti che presentano varianza di genere con un incremento del 34% delle richieste nel 2020 rispetto all’anno precedente  e  …un abbassamento dell’età …” .

“…Da un recente studio (2020) effettuato con adolescenti utenti del SAIFIP, è emerso che il 68% di loro sono state vittime di bullismo, l’incidenza del fenomeno è nettamente maggiore nei maschi assegnati alla nascita (85%) rispetto alle femmine assegnate alla nascita (61%). …Nello stesso studio è emerso che il periodo delle scuole medie è quello nel quale c’è una maggiore incidenza di episodi di bullismo nei confronti degli adolescenti trans, ..”.

Questi giovani e giovanissimi intendono molto spesso spesso fare la transizione sociale e cominciare a vivere nel genere esperito durante gli anni della scuola e sempre più scuole si trovano a dover gestire minori transgender con l’obbiettivo di permettergli di seguire il percorso scolastico nel modo più sereno possibile. 

Per raggiungere questi risultati occorre dare risposte pratiche a queste esigenze in primis con la formazione del personale docente e non e l’informazione agli studenti, poi con l’attivazione della carriera alias , dell’uso dei pronomi desiderati e la predisposizione di servizi igienici che non creino situazioni di imbarazzo a nessuno.

Dove sta lo scandalo che molti sepolcri imbiancati sollevano? Qui si tratta di rispondere ad esigenze puntuali e precise, carne e sangue, dove ogni giovane ha bisogno di un percorso individualizzato, non stiamo partecipando ad un dibattito filosofico.

Ci sono percorsi di vita che devono essere supportati al meglio alla pari di tutti gli altri e la cui spiegazione si basa sulle acquisizioni scientifiche più recenti ed avanzate a cui si contrappone una visione della vita scolpita nella pietra immutabile nel tempo e che pretende di ignorare quello che avviene e che quando la realtà non si adatta alla propria idea / ideologia naturalmente pretende che sia la prima ad adeguarsi. 

Questo atteggiamento é scorretto e vile nello stesso tempo perché non entra nel merito, non considera la vita e le esigenze di benessere delle persone, ma usa frasi ad effetto e scandalistiche per colpire alla pancia le persone che ignorano e non al cervello prefigurando manipolazioni su bambini e ragazzi. 

E’ esattamente il contrario; nessuna manipolazione ma sostegno, empatia e supporto in questo caso ed in tutti i casi in cui i nostri giovani possono averne bisogno per vivere bene con loro stessi ed in mezzo agli altri.

Il documento contestato  é chiaro e purtroppo molti di coloro che lo contestano non lo hanno letto altrimenti dovrebbero usare argomenti ben più corposi.

Qui non siamo davanti a questioni ”etiche”, a scelte , ma a quello che ognuno di noi è, a come ci identifichiamo nel nostro intimo, e su questo occorre grandissimo rispetto ed attenzione e  non interventi scomposti a gamba tesa che rimandiamo al mittente.

Per concludere rispondendo a chi dice sempre che le famiglie devono essere coinvolte. Siamo noi, le famiglie di questi ragazzi e ragazze che chiediamo alla scuola rispetto e sicurezza per i nostri figli e figlie. Le famiglie sono alleate dei loro figli e vogliono per loro il massimo del benessere. Garantire degli spazi riservati per chi non se la sente di cambiarsi o di andare in bagno davanti ai compagni è funzionale anche a tutti quelle ragazze e a quei ragazzi che nel periodo adolescenziale sviluppano malessere e vergogna del proprio corpo e sono molti.

 

Quali altre famiglie dovrebbero essere coinvolte? A quale titolo? In nome di quale distorta visione della realtà? Non ci devono essere ingerenze nella vita di famiglie e ragazzi che affrontano una situazione complessa e nessuno ha il diritto di parlare per tutti. 

Buona giornata a tutti.

A.GE.D.O. (Associazione genitori, parenti e amici di persone LGBT+) www.agedonazionale.org 

GENDERLENS (Associazione nazionale per infanzia e adolescenza di genere creativo) www.genderlens.org 

18/05/2021

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